L’italiano è una delle lingue più vive e ricche di sfumature. La complessità della grammatica, le differenze dialettali e le antiche etimologie sono solo alcune delle caratteristiche che rendono unico ed incredibilmente affascinante il nostro linguaggio.
Uno degli elementi distintivi dell’italiano è la grande varietà di proverbi e modi di dire.
Spesso tratti dalla tradizione popolare, queste espressioni sono diventate parte integrante del nostro lessico quotidiano e rappresentano una nota distintiva del nostro parlato.
Ecco l’origine di 10 modi di dire che tutti noi usiamo abitualmente:
1. “Avere la coda di paglia ”
Questa espressione definisce l’atteggiamento di chi si sente chiamato in causa e accusato di qualcosa per cui, per timore o codardia, evita di compiere determinate azioni. Questo modo di dire deriverebbe da una fiaba secondo cui una volpe aveva perso la coda a causa di una trappola. Un giorno gli altri animali del bosco, per non farla più vergognare, le fecero una coda di paglia. Nel frattempo i contadini del villaggio -per difendere i loro averi -avevano costruito un recinto fatto di fuoco. La volpe pensò che fosse stato fatto per lei e non si avvicinò mai più al villaggio.
2. “Piantare in asso”
La spiegazione più accreditata fa risalire questa espressione alla leggenda mitologica di Teseo e del Minotauro. Teseo, liberata Arianna dal celebre labirinto, “piantò”, ossia lasciò la giovane fanciulla sull’isola di Nasso. Da qui il modo di dire “piantare in nasso” diventato poi “in asso”.
3. Fare la “gatta morta”
Questo modo di dire indica l’atteggiamento di una persona che ha un comportamento accondiscendente per ottenere qualcosa a suo favore. L’espressione deriva da una favola di Esopo in cui un gatto si finge morto per mangiare dei topi.Essere il “capro Espiatorio”
4. Essere il “capro Espiatorio”
Nella tradizione ebraica si dice che annualmente veniva sacrificato un “capro” ossia un capretto per espiare tutti i peccati. Da ciò deriva l’espressione “essere il capro espiatorio” con cui si indica una persona innocente che assume le colpe di altri.
5. “Seminare zizzania ”
Secondo un passo del Vangelo di Matteo, un’erbaccia invasiva e infestante, la “zizzania” per l’appunto, aveva soffocato tutti i semi buoni piantati su un campo. Da ciò deriva “seminare zizzania” ossia mettere discordia e creare malumore.
6. “Essere la pietra dello scandalo”
Nell’antica Roma la “pietra dello scandalo” era un macigno nei pressi del Campidoglio dove venivano puniti pubblicamente i creditori falliti.
7. Mettere “la mano sul fuoco ”
Anche questo modo di dire deriva dal mondo romano e fa riferimento a Muzio Scevola che per avallare un suo giuramento mise una mano su un braciere ma, non corrispondendo al vero quanto detto, finì per bruciarsi.
8. “Passare dalla padella alla brace”
Secondo una leggenda contadina, un pesce immerso in una padella cercò di saltare fuori ma finì nel bracere adiacente: da qui deriva questo modo di dire che significa passare da una situazione negativa ad un’altra ancora peggiore.
9. “Fare fiasco”
Si dice che un antico attore era solito intrattenere il pubblico imitando con i gesti e la mimica facciale degli oggetti che portava sul palco. Un giorno portò un fiasco ma il pubblico non gradì per niente l’imitazione ed iniziò a fischiare fragorosamente. Da qui l’espressione “fare fiasco”, ossia fallire in qualcosa.
10. “ a bizzeffe ”
Questa espressione deriva dal vocabolo arabo “bizzaff” che significa molto. Da qui, negli anni, si è passato a “bizzeffe” che significa “grande quantità”.